Italo Svevo - La coscienza di Zeno.
25.3.17Nel 1892 pubblica il suo primo romanzo "Una vita", successivamente nel 1898 pubblica "Senilità".
Nel 1905 conosce James Joyce, che considera "Senilità" il capolavoro.
Nel 1922 inizia la traduzione de "L'interpretazione dei sogni di Freud"
Nel 1923 esce La coscienza di Zeno, attirando la critica francese e italiana. Eugenio Montale apre il "caso Svevo"
Svevo muore nel 1928 a causa delle ferite riportate da un incidente stradale.
La coscienza di Zeno parla di Zeno Cosini, un anziano triestino affetto da cronico inadattamento alla vita e per questo in un cura presso un psicoanalista. Nella prefazione del libro il Dottor S. spiega perché ha voluto pubblicare il diario, che lui stesso aveva, a scopo terapeutico, ordinato a Zeno di scrivere. Si tratta di una "Vendetta" dal momento che il paziente ha deciso improvvisamente di interrompere.
Nel preambolo Zeno, parla in prima persona, spiega che si impegnerà a recuperare gli episodi più significativi della sua infanzia e afferma di volersi avvicinare alla psicoanalisi.
Il fumo è il primo capitolo e parla della sua prima debolezza, e non riesce a liberarsi.
La morte di mio padre è il secondo capitolo e parla del loro rapporto conflittuale e dello schiaffo ricevuto dal padre morente.
Storia del mio matrimonio è il terzo capitolo, parla di come Zeno innamorato di Ada finisce per sposare la sorella Augusta.
Il quarto capitolo "La moglie e l'amante" parla della relazione extraconiugale che mette in crisi Zeno che non sa decidersi.
Il quinto capitolo invece "Storia di un'associazione commerciale" parla dell'impresa economica di Zeno e del cognato Guido che va in crisi e mentre Guido inscena un suicidio per impietosire i familiari e ne resta ucciso, Zeno rivela doti manageriali e fa fortuna.
L'ultimo capitolo "La psicoanalisi" Zeno dichiara le ragioni per cui abbia interrotto la cura, la ritiene inutile e si dichiara guarito.
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